16/11/2021
Smart Working: vantaggi e scopi

Potremmo dire che parlare di Smart Working è un trend attuale difficile da abbandonare sia per le aziende, sia per le Pubbliche Amministrazioni, sia mondo del lavoro in generale. L'emergenza sanitaria, con le direttive annesse per i lavoratori, nonché il dibattito relativo all'obbligo di Green Passi nei luoghi di lavoro hanno portato alla ribalta, una volta di più, il fenomeno. Comunque la si metta e qualsiasi sia il motivo per cui se ne parla, Smart Working, è un modello organizzativo in grado di portare notevoli vantaggi alle organizzazioni che lo adottano: in termini di produttività, di raggiungimento degli obiettivi, ma anche in termini di welfare e qualità della vita del lavoratore.

Tuttavia, attorno al concetto e alla definizione di Smart Working si celano ancora dei dubbi. Cerchiamo, perciò, di fare un po’ di chiarezza.

Lo Smart Working è in grado di garantire la continuità del business aziendale e, allo stesso tempo, salvaguardare la salute pubblica. L’esperienza forzata ed emergenziale che milioni di lavoratori hanno fatto durante il periodo della pandemia legata al COVID-19, mette in luce come la necessità di presenza fissa in un preciso luogo e per un certo numero di ore per poter lavorare siano assunti superati.

Durante la prima fase, ossia tra l’8 marzo e il 4 maggio 2020, lo Smart Working è stato adottato da numerose organizzazioni in quanto il lavoro da remoto si è rilevata la soluzione ideale per conciliare le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria con la necessità di assicurare la continuità del business. Lo stesso Governo, a partire dai DPCM del 23 febbraio e dell'8 marzo, ne ha notevolmente spinto l’applicazione, semplificando la procedura di accesso allo strumento e scoraggiando il lavoro in presenza se non strettamente necessario.

La seconda fase dell'emergenza ha visto, invece, un'integrazione tra lavoro da remoto e ufficio, sia per migliorare la comunicazione che l'engagement dei dipendenti.

Il D.L. 56 del 30 aprile 2021 (c.d. "decreto Proroghe") ha esteso lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021, prorogando l'accesso semplificato allo Smart Working e definendo, però nuove regole per la Pubblica Amministrazione. Più precisamente è caduto l'obbligo dello Smart Working nelle PA al 50%, cioè l'obbligo di far lavorare in modalità agile un dipendete pubblico su due. Salta anche il limite del 60% indicato nei POLA (Piano Organizzativo per il Lavoro Agile).

Con lo Smart Working semplificato fino al 31 dicembre 2021 l’azienda può decidere di far lavorare da remoto tutti i suoi dipendenti anche senza accordi preventivi, con turni a rotazione oppure al 100%. A prescindere dalle disposizioni delle singole amministrazioni e aziende, permane il diritto allo Smart Working per le categorie di lavoratori fragili, lavoratori con figli disabili e lavoratori che hanno figli sotto i 14 anni.

E dopo la fine della pandemia?

Ci vediamo al nostro prossimo appuntamento!

 

                                                                                                                              Hamilton SpA